Zoraya ter Beek ha programmato il suicidio assistito per maggio. È nata una colletta di preghiera

L’eutanasia ha raggiunto lo scopo prefissato: permettere a chiunque di uccidersi per il semplice fatto di volerla fare finita. La scaletta di Overton si è avverata; ora l’uomo è autore della sua stessa morte, può decidere su di se, sostituendosi al corso naturale delle cose e alla volontà di Dio, di cui a nessuno frega più qualcosa. L’uomo moderno uccide il nascituro, vuole la morte dell’ammalato e vuole potersi uccidere a comando; la cultura della morte permea questa società ormai prossima al baratro.

Zoraya ter Beek è una ragazza olandese di 28 anni che ha deciso di porre fine alla sua vita in quanto soffre di depressione. In una intervista concessa alla testata The Free Press 1, la ragazza ha rivelato la sua condizione, comunicando la volontà di voler ricorrere al suicidio assistito nei primi di maggio; se da una parte, la stampa usa questo modello come propaganda pro-eutanasica, dall’altra si sono sollevati coloro i quali credono che questa ragazza vada aiutata, e non lasciata al suo destino.

  1. canale youtube The Free Press, “Zoraya ter Beek Is 28 and Scheduled to Die in May”, a questo link.

La ragazza ha chiesto di poter morire a casa sua. “Niente musica”, ha spiegato.“Sarò sul divano in soggiorno. Nella maggior parte dei casi si beve prima una tazza di caffè per calmare i nervi e creare un’atmosfera tranquilla. Poi la dottoressa mi chiederà se sono pronta. Prenderò posto sul divano. Mi chiederà ancora una volta se sono sicura, inizierà la procedura e mi augurerà buon viaggio”, ha concluso Zoraya. A quel punto, il professionista incaricato di eseguire il suicidio assistito somministrerà un sedativo, a cui seguirà il farmaco che provocherà l’arresto cardiaco. La sua richiesta di ricorrere all’eutanasia è stata approvata nel settembre del 2023 dalle autorità dei Paesi Bassi; l’autorità politica la lascerà morire, come lei ha deciso.

La gravità della notizia non si esaurisce attorno alla sola volontà di questa ragazza; esiste infatti qualcosa di altrettanto grave, e che ha indotto Zoraya a rafforzare l’idea di ricorrere all’eutanasia: lo psichiatra della ragazza, infatti, l’ha convinta a procedere, dicendole «Non c’è più niente che possiamo fare per te. Non migliorerai mai», convincendola di seguito che la depressione fosse divenuta incurabile e che non possano esserci margini di miglioramento.

Che la depressione sia incurabile è oggettivamente falso, così come sono false quelle idee di irrecuperabilità che lo psichiatra ha introdotto nella psiche della giovane olandese. Sappiamo che il demonio agisce da tentatore, suscitando pensieri di disperazione e convincendoti che non ci sia più nulla da fare; rientra tra le arti occulte del maligno, la convinzione mentale che sia finita, che non ci siano soluzioni e che non resta che disperarsi.

Il demonio usa gli stessi stratagemmi che adoperò con Giuda, inducendolo alla disperazione e poi al suicidio. Giacchè il demonio è sempre uguale a se stesso, senza possibilità di modificare o migliorare il proprio stato, risultano altrettanto uguali le strategie sensibili che opera per la distruzione dell’uomo. Sempre le stesse, e perfino vincenti, oggi come allora.

Che uno psichiatra cooperi per la morte di una persona, e non per la sua rinascita, è altrettanto grave, e rappresenta un punto di non ritorno nel mondo attuale; l’albo dei terapeuti ha gettato l’amo. Theo Boer, professore di etica sanitaria presso l’Università di teologia protestante di Groningen, ha affermato: «In quegli anni ho visto la pratica olandese dell’eutanasia evolversi da morte come ultima risorsa a morte come opzione predefinita». Dopo aver ricoperto il ruolo di docente e aver visto il declino dell’etica nella professione medica, il professore ha lasciato l’incarico, facendo un passo indietro dinanzi la sconfitta del genere umano.


L’uomo moderno si è sostituito a Dio, autoproclamandosi creatore e sorgente di ogni verità, fonte di ogni diritto, scopo e destino: ora, ogni “io” che sorge nell’uomo, può essere elevato ad assoluto, un assoluto dinanzi il quale il mondo deve piegarsi in obbedienza cieca. In un mondo di assoluti soggettivi, serve chi si oppone alla follia anarchica e alla deriva libertina di un io impazzito, che fa di sé ciò che vuole e che educa l’altro a fare tutto ciò che desidera, senza nessun principio e nessuna norma morale.

È necessario ispirare all’azione i popoli liberi, creando una reazione a catena di preghiere per coloro che vivono nella disperazione e vogliono farla finita; dobbiamo pregare per i casi di disperazione che nel mondo sono in continuo aumento. Non esiste caso che non possa essere risolto. Nessuno ha diritto di decidere su di sé il termine della propria vita, e nessuno ha il diritto di morire disperato, all’oscuro di quante soluzioni possano essere adottate e di quante possibilità di rinascita si possano avere. Che nessuno permetta il peccato di Giuda, assistendo passivamente senza fare nulla.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.