Zoraya ter Beek è morta, la finestra di Overton ha vinto

Zoraya ter Beek è morta: ha ricevuto il suicidio assistito e ha così terminato la sua vita. Si diceva che l’eutanasia sarebbe stata permessa solamente per malati gravi allo stato terminale (e sarebbe stato sbagliato in ogni caso): era una bugia costruita ad arte dal reparto marketing. L’eutanasia, fin dal principio, è stata progettata per essere uno strumento di auto-distruzione mondiale, per chiunque volesse semplicemente terminare la propria vita. Un passe-partout ad accesso universale, una sorta di corsia preferenziale verso la morte, veloce e sicura, paritaria e senza escludere nessuno, che non si sa mai qualcheduno, con smanie da suicida, iniziasse a urlare “pari diritti”.

Per normalizzare l’eutanasia e indurre il popolo ad accettarla, era necessario una campagna marketing costruita ad arte, infusa di menzogne e bugie rivendute come verità; era necessario anzitutto che le intenzioni originarie connesse a questa pratica venissero occultate, nascoste; bisognava poi far credere alle persone che sarebbe servita solo come rimedio per casi di sofferenza intollerabile, così da rivendere questo metodo come una sorta di strumento salvifico, eticamente giustificabile: solamente così, grazie ad una serie di menzogne costruite ad hoc, gli uomini hanno potuto accogliere questa pratica, raggirati nel loro intelletto, ingannati in quell’abisso di ignoranza suprema che si cela nelle loro anime, dando di fatto i natali alla società del suicidio consensuale.

La Finestra di Overton è succeduta, l’eutanasia è stata normalizzata gradualmente, passo dopo passo; un po’ di cultura etica in più nella mente dell’uomo, e il bene avrebbe vinto. Più Aristotele, meno Influencer su Instagram, e certamente non avremmo una società così fortemente pro-eutanasica. La menzogna è svelata: non serviva “solo” per casi terminali, urgenti e necessari; no, oggi può venire usata da chiunque voglia morire, anche da un semplice ragazzo di sana e robusta costituzione che, semplicemente, non ha più voglia di vivere. Come Zoraya, una ragazza di 29 anni che ha deciso di porre fine alla sua vita in quanto depressa. Il fine ultimo è stato raggiunto: ora chiunque può procurarsi la morte, per qualsiasi motivo.

Una società che desidera la morta di se stessa è una società al baratro, prossima all’estinzione: abbiamo passato il punto di non ritorno. Le strategie per normalizzare un qualcosa di profondamente perverso sono sempre le medesime, e sulla massa funzionano sempre e comunque; che sia l’ideologia gender, l’aborto, la confusione sessuale, il femminismo, qualsiasi costrutto culturale atto a distruggere usa sempre gli stessi metodi per farsi accettare e accogliere. Ogni generazione sceglie i suoi stessi carnefici; si veda la società tedesca del 1932, quando votò Hitler ai seggi elettorali, scegliendo da sé il carnefice del proprio mondo.

Sicché le strategie adoperate funzionano sempre e comunque, è pressoché inutile aspettarsi qualcosa dalla massa. È chiaro che cascherà sempre e comunque nella rete del demonio, come l’inganno dell’asino che ciclicamente va dietro alla carota attaccata al filo. Soltanto pochi si renderanno conto del sole che manca, dell’erba che non cresce, dell’odio che divampa; per i restanti, tutto sarà amore, tutto sarà lecito, tutto sarà bellissimo. Ma quei pochi che si svegliano, grazie ai torrenti dello Spirito Santo che scorrono sui propri occhi, venendo così liberati dalle reti dell’anticristo, non sono sufficienti per causare un’inversione di marcia.

Si può – e si deve – sempre e comunque combattere, ma ad un certo punto, occorre che sia Dio a fare qualcosa. I 7 giusti non salvarono Sodoma & Gomorra; Noè non potè salvare il mondo. In entrambi i casi fu Dio ad agire, perchè il punto di non ritorno era stato, di fatto, superato. Per quanto l’uomo debba continuare ad opporsi alle correnti, ad amare, a offrire, a sperare, ad un certo punto della storia, quando si è raggiunti un punto fin troppo estremo, occorre che sia Dio a intervenire, laddove l’uomo non può arrivare. L’uomo può certamente continuare a dire “No”, ma quando quel no non è più capace di opporsi all’avanzata delle tenebre, quando non può più influenzare le società e le politiche di mezzo mondo, occorre che sia Dio a a fare qualcosa.

Zoraya ter Beek è morta alle 13:25 ora locale del 22 maggio 1. Ad aprile era nata una colletta di preghiera alla quale molti avevano risposto, nella speranza che questa ragazza vedesse una luce al suo malessere, la stessa luce di cui si parla nelle Scritture e che l’uomo, spesso, respinge da sé. Per quanto Dio possa proporre e ispirare, non può mai imporsi sul libero arbitrio della persona; alla fine, spetta soltanto all’uomo la decisione finale sulle proprie scelte. Soltanto l’uomo può decidere se accogliere la proposta di Dio o rifiutarla, ed Esso, che è onnipotente, rispetta la scelta della sua creatura. Non sappiamo se dopo aver ricevuto il siero, in quegli ultimi secondi di vita prima di lasciare per sempre questo mondo, Zoraya abbia incontrato Cristo.

  1. ilmattino.it, 25 maggio 2024.

Zoraya ha scelto di morire: tutte le alternative che potevano esserci al suo male, e con esse i piani che Dio aveva per questa ragazza, non si potranno mai più avverare. La società ha prodotto l’ennesimo caso di morte procurata e di rifiuto categorico alla vita, e l’immensa ipocrisia fognaria di questo mondo è che di fatto ti vende slogan di successo, realizzazione e carriera, quando poi supporta aborto e eutanasia. L’uomo non riesce più a fermare se stesso dalla sua deriva; la Finestra di Overton ha vinto, ma è solo una vittoria temporanea. A Dio l’ultima parola.

3 pensieri su “Zoraya ter Beek è morta, la finestra di Overton ha vinto

  1. Pur vedendo l’orrore di quanto accaduto e di quanto sta accadendo nel mondo, mi viene da pensare che Zoraya, e chi come lei non trova un motivo per vivere, si sarebbe uccisa comunque. Non mi sfugge il significato deprimente e terribile di un’eutanasia riconosciuta legalmente, ma mi preoccupa di più la possibilità, non così remota, che possa diventare obbligatoria, che cioè la libera scelta individuale possa essere presto sostituita da una scelta operata dal personale medico.

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