Mel Gibson prosegue i lavori su “Resurrection of the Christ”, sequel de “La Passione di Cristo”, la cui data, profetizzata per Pasqua 2021, subirà ulteriori ritardi: vi è un principio di probabilità che vedremo il film a Pasqua 2022 o Pasqua 2023.

Allo stato attuale, il film è ancora in pre-produzione, Jim Caviezel ha ricevuto la terza bozza della sceneggiatura, Mel Gibson ne ha realizzato cinque versioni differenti, le riprese previste nell’estate del 2019 sono state posticipate e non hanno mai avuto luogo: il 2021 potrebbe (dovrebbe) essere l’anno buono per il processo di shooting. Va detto che quest’ultima affermazione è solamente un’ipotesi personale, e come tale va interpretata. Le ultime news ci sono state fornite da Jim Caviezel nell’intervista radiofonica del 10 settembre con Breitbart, radio americana.

Vorrei soffermarmi su un dettaglio che ai più potrebbe essere sfuggito: sono tre anni che Jim Caviezel ripete che il film sarà «The biggest movie in history». E questo potrebbe implicare un dato di fatto: Jim Caviezel conosce la sostanza del progetto a sufficienza da potersi sbilanciare sul risultato finale. Se quanto affermato da Jim Caviezel è attendibile, ed io credo che lo sia, stiamo a tutti gli effetti aspettando un capolavoro. Anche qualora non avesse mai affermato ciò, vi sono comunque tutti i presupposti di credibilità per pensare che il film possa ugualmente trattarsi di un kolossal: stiamo parlando del sequel del più grande film cristo-centrico mai realizzato.

Il 29 gennaio 2018, Jim Caviezel, parlandone in via ufficiale con USA Today, aveva confermato la sua partecipazione al progetto, ufficializzando la ripresa del ruolo di Cristo, ed affermando “Non vi dirò come si muoverà a riguardo, ma vi dico questo, il film che sta per fare sarà il più grande della storia. È fantastico”. Ecco dunque che l’attore si sbilanciò, generando hype. L’affermazione che fece genera aspettativa, è inevitabile!

Il 22 marzo 2020, Jim Caviezel rilascia un’intervista a Raymond Arroyo, membro di Fox News, dove torna a parlare del film. Parlandone, rilascia un ulteriore set limitato di dichiarazioni, distribuite con il contagocce, senza particolari rivelazioni sullo status del progetto. Ed afferma: ‘‘È alla quinta bozza. Sarà una pietra miliare. Sarà il più grande film nella storia del mondo.’’. Jim Caviezel dichiarò per la seconda volta la medesima affermazione, avvalorando l’incitazione ad attendere questo progetto con aspettative particolari.

Eccoci al 10 settembre 2020. Jim Caviezel viene intervistato da Breitbart News Daily, ove ha parlato del progetto di prossima uscita, “Infidel”, ed anche di “Resurrection”, come poi ci si aspettava. E qui rivela: ‘‘Si chiama The Passion of the Christ: Resurrection. Sarà il più grande film nella storia del mondo’’. Terza volta in cui rilascia la medesima affermazione. L’hype è tale che l’aspettativa generata è tra le più intense che abbia mai percepito in me stesso dai tempi in cui mi appassionai di cinema.

Dunque, in tre occasioni specifiche e distinte, Jim Caviezel ha definito il prossimo Resurrection, sequel de The Passion, «Il film più grande della storia». Non espongo ciò come critica, tutt’altro, ma come constatazione informativa, fine a se stessa. Sto riportando un dato, da cui ognuno può trarne una lettura interpretativa personale, com’è naturale che sia, considerando il potere creativo delle parole. Riassumendo le dichiarazioni ufficiali di Jim Caviezel, c’è da fidarsi: davvero vedremo un nuovo kolossal? Io dico di si. Il fedele sa quello che dice. Personalmente, rifletto: con “Passion of the Christ: Resurrection”, vedremo un nuovo capolavoro dell’arte, del cinema e del linguaggio visivo? Per me, assolutamente si.

In me si è generata un’aspettativa particolare che non avevo mai provato con nessun’altra opera, ed un desiderio di vederlo che cresce di anno in anno: spero che nel 2021 la fase di principal photography (quando si gira) avverrà e che si potrà vedere anche solo una sneak-peek (sbirciata) del progetto entro l’anno. O anche un teaser, se possibile. Comunque sia, il progetto si avvia oramai verso il suo compimento: 2021 o 2022, dovremmo esserci. Ogni giorno che passa è un giorno in meno verso il compimento ultimo dell’opera: poi, sarà solo un countdown!

Ci sono altri progetti di natura cattolica, freschi di pubblicazione, nel frattempo? Uno su tutti: il film su santa Faustina Kowalska, distribuito nel 2019. Ed in aggiunta, XL The Temptation of Christ, pubblicato nell’aprile del 2020, di James Douglas Vail, da me intervistato.