Il significato spirituale della Via Crucis

La Via Crucis è un’esperienza da vivere. E ciò che si vive non necessariamente si studia, si legge o si osserva: si attua, attraverso un processo concreto, sensibile e materiale, ove il pensiero è tradotto in materia, dove è il corpo stesso che si coinvolge per poter vivere. Per l’appunto, si vive. Se lo vivi, non sei più il soggetto passivo dell’idea, colui che osserva, ma il soggetto attivo dell’idea stessa, colui che la vive. La Via Crucis, se letta semplicemente nell’opuscolo religioso, come una qualunque lettura di assimilazione nozionistica, non è la medesima che vissuta realmente nel proprio cuore, nella realtà che ci circonda, con il coinvolgimento tutto del nostro essere: la prima, primariamente, arricchisce la cultura della psiche; la seconda, primariamente, manifesta la devozione interiore, coinvolgendo anima e corpo ed alimentando l’anima.

Con le dovute disposizioni interiori, la Via Crucis può essere vissuta sia mediante la lettura, sia mediante il coinvolgimento attivo del nostro corpo, poichè è l’intelletto che contempla la Via Crucis, ed è il cuore – la profondità dell’essere («in visceribus», Ger 31,33) 1 – che vive l’atto della Passione di Cristo. Questo rende possibile viverla, mediante il silenzio, l’orazione e la contemplazione, sia da seduti in camera propria, sia dal vivo in una Chiesa particolare o in un determinato luogo. La Via Crucis si vive poichè non è una ripetizione culturale fine a se stessa, come se fosse un memoriale statico, ma un atto devozionale vivo che il fedele può offrire a Dio. Poichè la persona si coinvolge con il proprio intelletto e con le profondità del proprio spirito, la Via Crucis è alimento per il rapporto personale con Cristo.

  1. Catechismo della Chiesa Cattolica, articolo 368, II. «Corpore et anima unus» – Unità di anima e di corpo

«Nell’Occidente cristiano pochi pii esercizi sono tanto amati quanto la Via Crucis. Essa rinvia con memore affetto al tratto ultimo del cammino percorso da Gesù durante la sua vita terrena: da quando egli e i suoi discepoli, «dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli ulivi» (Mc 14, 26), fino a quando il Signore fu condotto al «luogo del Golgota» (Mc15, 26), fu crocifisso e sepolto in un sepolcro nuovo, scavato nella roccia di un giardino vicino.» 2

  1. «UFFICIO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE DEL SOMMO PONTEFICE», “La Via Crucis”, clicca qui.

Inginocchiarsi e contemplare la Passione di Cristo non significa solamente ricordare Colui che Ci ama e che si ama. Significa, in modo più corretto e specifico, commemorare il percorso della Passione, in maniera viva e dinamica, in imitazione a Cristo, offrendo ogni nostro gesto per amore ad ogni atto che costituì la via Crucis. È l’amore in atto, attuato per amore e dedicato a Cristo per amore. La Via Crucis è la meditazione in atto del Vangelo, affinchè il ricordo della Passione si conservi pubblico e saldo tra le popolazioni del mondo ed ogni fedele possa arricchire l’interiorità dell’anima, custode della fede, mediante un atto di devozione esteriore. È un piccolo capolavoro di esperienza, riflessione, meditazione, silenzio e spiritualità cristiana. Ognuna può farla da sé o prenderne parte.

La Via Crucis è la commemorazione del cammino della Passione di Cristo, ed in essa vi è un presupposto memoriale, dinamico e vivo e non statico, ed un senso metafisico; le due parti, Creatore e creatura, si congiungono spiritualmente, in un rapporto di commemorazione storica dove il fedele ripercorre le tappe realmente avvenute della Via Crucis e Gesù Lo assiste nel suo percorso. Il percorso è una memoria storica, ed in esso vi è il presupposto naturale, ordinario; Gesù è invece presente tanto nel cuore del fedele quanto in maniera immanente nell’area fisica (esattamente come la duplice presenza dello Spirito Santo, vetero e neo-testamentale), ed in questo vi è il senso trascendente, metafisico, che caratterizza la Via Crucis.

La Chiesa è consapevole che nell’Eucaristia il suo Signore le ha lasciato la memoria sacramentale, oggettiva, del Corpo spezzato e del Sangue versato sulla cima del Golgota. Ma essa ama anche la memoria storica dei luoghi dove Cristo ha sofferto, le vie e le pietre bagnate dal suo sudore e dal suo sangue. 3

  1. op. cit., ad ibidem.

La memoria è storica, ma essa è vissuta, attuata in maniera viva e dinamica; Gesù è oggettivamente e scientificamente nell’Eucaristia, ma esso è anche laddove un fedele ne ripercorra e commemori gli eventi storici della Rivelazione. Laddove il fedele si inginocchia per intonare “Ti adoriamo Cristo e ti benediciamo, poichè con la tua Croce hai redento il mondo”, Gesù si rende presente nel suo cuore.

«Partecipando alla Via Crucis, ogni discepolo di Gesù deve riaffermare la propria adesione al Maestro: per piangere il proprio peccato come Pietro; per aprirsi, come il Buon Ladrone, alla fede in Gesù, Messia sofferente; per restare presso la Croce di Cristo, come la Madre e il discepolo, e lì accogliere con essi la Parola che salva, il Sangue che purifica, lo Spirito che dà la vita.» 4

  1. op. cit., ad ibidem.
  1. Gesù è condannato a morte
  2. Gesù è caricato della croce
  3. Gesù cade per la prima volta
  4. Gesù incontra sua madre
  5. Gesù è aiutato a portare la croce da Simone di Cirene
  6. Santa Veronica asciuga il volto di Gesù
  7. Gesù cade per la seconda volta
  8. Gesù consola le donne di Gerusalemme
  9. Gesù cade per la terza volta
  10. Gesù è spogliato delle vesti
  11. Gesù è inchiodato sulla croce
  12. Gesù muore in croce
  13. Gesù è deposto dalla croce
  14. Il corpo di Gesù è deposto nel sepolcro

II. Una Via Crucis del tutto peculiare

Le Vie Crucis possono avere una caratterizzazione differente a seconda di dove la si faccia e di come la si viva. La Via Crucis che maggiormente permette di intraprendere un itinerario di sacrificio, che commemori lo sforzo sacrificale compiuto da Gesù, è sul monte Krizevac di Medugorje. La peculiarità della Via Crucis di Medugorje è l’analogia, fisica e geomorfologia, con il tratto reale dellaVia Crucis; si sale verso un pendio, una cima, esattamente come fece Gesù; e ci si sforza per farlo, non essendo la salita di amena prosecuzione, esattamente come fece Gesù. Intraprendere la Via Crucis sul monte Krizevac di Medugorje predispone non ad eseguirla passivamente, ma a viverla attivamente, rendendosi partecipi, nei limiti dell’esperienza umana, dell’esperienza divina. La Via Crucis, predisposta lungo il pendio roccioso e complesso del Krizevac, assicura uno dei migliori contesti naturali per l’orazione e la commemorazione della Passione di Cristo. Lì, viverla, è differente che attuarla in una qualunque parrocchia, sulla e dalla propria panca.

Se vissuta con padre Silvano, vi ritroverete a salire lungo i pendii del monte intorno alle 3 del mattino (quando ogni cosa è illuminata dalla luna, quale luce mistica della notte) e a raggiungere la cima intorno alle 6, al sorgere del sole. Quando si raggiungerà la cima, laddove risiede la 14° stazione e poco oltre la grande croce bianca edificata nel 1933, si potrà vivere il sorgere del sole, la cui luce renderà visibile il panorama naturale, dapprima coperto dall’oscurità filtrata dai raggi lunari. E là il sole vi sembrerà l’Eucaristia: si potrà vedere una palla di fuoco innalzarsi dall’alto verso il basso, come fosse il pane divino innalzato dal sacerdote.

È un’esperienza tra le più belle, peculiari ed intense che abbia mai vissuto. Un autentico itinerario del fedele, dove vengono provate continuità, perseveranza e sforzo. Lì, ad ogni passo, potrete vivere il cammino di perseveranza, donando voi stessi per Cristo, offrendo ogni goccia sudata, ogni difficoltà, ogni sofferenza, ogni piccolo sforzo fisico e mentale, ad ogni passo, in offerta al Sacro Cuore di Gesù.

È un cammino ascetico costituito dai silenzi della natura, dai vagiti del selvaggio, dalla compagnia di persone che non hai mai visto in vita tua, dalla riflessione sulla Passione di Cristo, dalla preghiera personale e comunitaria e dalle sofferenze che ognuno di coloro che partecipa porta. Tutto da vivere fino all’ultimo minuto, quando, raggiungendo la cima, vedrete il sole sorgere ed il cielo divenire azzurro: uno spettacolo naturale. Avrete il panorama di Medugorje, dall’alto e tutto per voi. La cima del Krizevac, del tutto deserta. È un’esperienza indimenticabile.

Qualora pensiate di fare una Via Crucis a Medugorje DA SOLI, VI INVITO ASSOLUTAMENTE A NON ANDARE DI NOTTE DA SOLI SUL Krizevac.
RIPETO: NON ANDATE DA SOLI SUL KRIZEVAC, DI NOTTE, PER NESSUNA RAGIONE. IL MIO NON È UN CONSIGLIO: È UNA DIRETTIVA DELLE AUTORITÀ LOCALI.

Se andate da soli, andate sempre e solo in orario diurno, tra l’alba e la sera. Se siete soli in cima, accertatevi di scendere prima che faccia buio.

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