Poche notti fa, ripresi in mano il bellissimo libro Vi parlo di me (il quale racchiude l’autobiografia, il diario e l’epistolario di Santa Gemma Galgani) e mi misi un po’ a leggerlo; attualmente, da quando l’ho acquistato, non seguo un ordine propriamente lineare, ma vado a muzzo, pescando casualmente le pagine e leggendo il contenuto di turno che mi capita. Poche notti fà, così, apro il diario e mi ritrovo a pagina 238; l’episodio vissuto da Gemma, trascritto dalla stessa a quattro mani, rientra tra le esperienze mistiche che la giovane santa viveva come se il soprannaturale fosse un evento comune. Come se io vedessi Gesù, i santi e la Madonna ogni giorno, od ogni settimana, e per me quella fosse la quotidianità a cui sono abituato. Qui di seguito riporto l’estratto che mi è capitato.
– pag. 238 – diario di SantaGemmaGalgani
“E Gesù mi guardava, e rideva e diceva: <<Digli che sono Gesù veramente; se ora vi faccio essere tutti nelle tenebre, è mio volere; la luce poi un giorno la vedrete. Dì pure al confessore che ti metta in convento, tanto per levarti dal mondo, ché ora mai sarebbe tempo; che poi a quello che dovrà accadere dopo, ci pensa…>>. E nel dire così mi accennò confratel Gabriele; che mi pareva che fosse un po’ discosto da Gesù.”
Questo passo ha aperto una mia riflessione personale che qui di seguito condivido. Gesù è il secondo della Santissima Trinità ma, per il mistero della fede, egli è un tutt’uno col Padre e con lo Spirito Santo; egli è ovvero la medesima persona che sta dietro le tre figure della Sacra Trinità. Sono tre, ma sono solo uno. Detto questo, Dio ha generato il figlio e si è fatto uomo; egli si è quindi incarnato a uomo, assumendone tutte le caratteristiche. Quando Dio ci ha creati, ci ha fatto a sua immagine e somiglianza; se abbiamo il dono creativo, è dovuto al fatto che Dio è per primo un creatore; se ridiamo e gioiamo, è dovuto al fatto che Dio è per primo gioia ed egli è fonte di ogni variante della stessa (il sorriso, l’umorismo, etc), che ha così dato a noi come dono caratteristico del nostro essere.
Dio si è fatto uomo; Gesù è quindi Dio ma anche uomo. E cio’ mi porta a sorprendermi davanti la bellezza del suo lato umano; Gemma disse che “Gesù mi guardava, e rideva e diceva”. Gesù la guardava e rideva. Tutto ciò è bellissimo: la bellezza di Gesù fatto uomo, ovvero il suo essere vicino a noi, in noi, con quelle caratteristiche tipicamente “nostre”. Gesù la guardava e rideva, capite? E’ strepitoso. La guardava e rideva; Gesù è vero uomo, egli conosce il nostro essere umani ed egli è uomo come noi; anche lui ride e gioisce, piange e soffre; in quel momento, in quel preciso istante, Gesù rideva…mentre guardava Gemma Galgani. E’ piu di un amico, piu di una gioia; significa condividere con lui un momento bellissimo.
Anchio vorrei vederlo, e vederlo ridere quando parla con me; sarebbe ben piu’ che un mero “capriccio” che richiede il mistico; sarebbe un venire reso partecipe delle piccole cose che davvero ci fanno gioire: un amico che ci guarda e ci sorride. La grazia che molti hanno ma di cui pochi riconoscono la grandezza; la grazia che quelli che non hanno ambiscono grandemente; la grazia che irradia luce. Il bello della vita: un amico che ci è accanto; un amico con cui parlare; un amico che ci sorride; un amico che ci guarda e ci sorride…proprio come faceva Gesù con Gemma Galgani. E come fa e farebbe con noi, se non lo rifiutassimo.
Anche io voglio che Gesu mi guarda e si mette a ridere
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Eh si. Magari in Paradiso, dopo il Purgatorio magari…
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