Lo Hobbit ed il personaggio di Beorn

Beorn è uno dei personaggi de Lo Hobbit, romanzo di Tolkien pubblicato nel 1937. Gemma splendente nel mondo della letteratura, l’opera tolkieniana è ad oggi un must dei racconti del novecento. Quest’oggi, carico di un recente approfondimento storico e culturale attuato sulla genesi del personaggio sopra citato, vi presento uno speciale a tutto tondo sull’uomo-orso, uno dei personaggi più apprezzati dal popolo lettore. Vedremo, così, l’origine, il significato, le differenze tra romanzo e trasposizione e quant’altro.

Vi dico: talvolta, non mi dispiacerebbe poter aver il suo potere. Potermi trasformare in orso quando nel mondo avviene l’ingiustizia. Certo, non ne avrei la grazia ne la sapienza per controllarlo, e quindi è sempre meglio non avere un potere del genere; ma, a volte, penso a come sarebbe se si potesse avere un qualcosa di simile. Quando vedo la trilogia di Peter Jackson, penso invece che la rappresentazione di Beorn, durante La battaglia dei cinque eserciti (terzo atto della trilogia), sia spettacolare. I fotogrammi sembrano degli artwork animati in cui vive il mito antico e l’opera rinascimentale; la rappresentazione di concetto estetica è brillante. Sembrano delle opere d’arte pitturate con grande maestria. Quello che invece dispiace è che, sempre nella trilogia, e in particolar modo durante la battaglia, Beorn è stato ridotto a mera comparsa di supporto, una sorta di elemento mitologico inserito per fare presenza, come per allinearsi ad una maggiore aderenza con il libro. Si vede troppo poco, è stato utilizzato troppo poco e, nel complesso, non rende l’idea di quanto il suo supporto sia stato fondamentale per la risoluzione della guerra.

Praticamente, nel libro, è grazie a Beorn che la guerra viene vinta. Questo, nel film, non traspare. Quindi, se da una parte quel poco che si è visto mi è piaciuto, dall’altra potrei aver da ridire che si è visto troppo poco e che il mitico personaggio uomo-orso compare solo in due scene numerate che durano per dei brevissimi istanti. E’ anche vero che Jackson, per lui, aveva previsto una sotto-trama, un maggior coinvolgimento nella quest di Gandalf e un maggior quantitativo di scene, sopratutto durante la guerra; purtroppo, alla fine tutto il materiale previsto è stato tagliato e le scene non sono state inserite nemmeno nella extended edition. Mistero delle scelte di produzione?

Beorn_and_gandalf.jpg

Nei primi anni 30′, durante lo sviluppo del libro, Tolkien aveva chiamato il personaggio come Medwed. Non era un mutapelle e la sua trasformazione in orso avveniva per mezzo di un incantesimo. Scelte di scrittura che sono poi cambiate. E’ molto probabile che il nome originale scelto da Tolkien derivi dal termine russo “medved”, che significa orso. Secondo Tom Shippey, fan di Tolkien, per la creazione di Beorn il professore si ispirò a Bödvar Bjarki, personaggio della saga letteraria Hrólfs saga kraka ok kappa hans, per’altro conosciuta e particolarmente apprezzata da Tolkien. Ma questa è una sua ipotesi.


Di Beorn, all’interno del mondo della terra di mezzo, non si sa moltissimo. Quel poco che si sa, è tutto dentro Lo Hobbit, il capolavoro di Tolkien uscito nel 1937, come già esposto. Gandalf, nel libro, parla di lui a Bilbo, precisamente a partire da pag. 156, capitolo VII, “strani alloggi”.

Bilbo chiese come mai i gradini nella grande roccia si chiamassero Carrock e, dopo la risposta di Gandalf, chiese chi fosse il tipo che avesse chiamato la scalinata in questo modo. Gandalf rispose:

Il Qualcuno di cui vi parlavo, una persona davvero eccezionale. Dovete essere molto educati quando vi presenterò. Vi presenterò gradualmente, a due per volta, penso; e dovete stare attenti a non infastidirlo, altrimenti solo il cielo sa cosa succederebbe. Può essere spaventoso quando è in collera, sebbene sia molto gentile quando è di buon umore. Però vi avverto che va in collera facilmente.

I nani si radunarono attorno allo stregone quando lo udirono parlare così. E chiesero:

E questa la persona da cui ci stai portando adesso? Non potevi trovare qualcuno con un carattere meno difficile? Non faresti meglio a spiegare tutto un pò piu chiaramente?

A queste domande, Gandalf rispose:

Certo che lo è! No, non potevo! E stavo spiegando molto chiaramente. Se volete saperne di più, si chiama Beorn. È molto forte ed è un mutatore di pelle.

Sentendo ciò, Bilbo ipotizza che sia un pellicciaio, ma Gandalf lo corregge all’istante, dicendogli:

Santissimo cielo, no, no, NO, NO! Non essere sciocco, signor Baggins, se ti riesce; e per carità non pronunciare di nuovo la parola pellicciaio a meno di cento miglia di distanza dalla sua casa; e neanche tappeto, cappa, stola, manicotto, o altre disgraziate parole dello stesso genere! È un mutatore di pelle. Muta la sua pelle: talvolta è un grosso orso nero, talvolta è un uomo forte dai capelli neri con due grosse braccia e una gran barba. Non posso dirvi di piu, ma comunque questo dovrebbe bastare. Alcuni dicono che sia un orso discendenti dai grandi e antichi orsi delle montagne che vivevano li prima che arrivassero i giganti. Altri dicono che sia un discendente dei primi uomini che vivevano in questa parte del mondo prima che vi arrivassero Smaug e gli altri draghi, e prima che gli orchi arrivassero sulle colline dal Nord. Quale sia la verità non saprei dirlo, anche se personalmente mi pare piu verosimile la seconda ipotesi. Non è il tipo di persona cui far domanda.

Un bellissimo capitolo, che rientra tra i miei preferiti. E anche tra quelli che più mi ha fatto sorridere mentre lo leggevo. Il modo in cui Gandalf architetta l’entrata della sua compagna, escogitando una sorta di idea pianificata per presentare i nani evitando di allarmare Beorn, mi ha fatto sorridere non poco. Bellissima anche la sequenza notturna in cui vanno a dormire e sopratutto il modo in cui il timore dei nani e di Bilbo, nei confronti dell’uomo-orso, vengono espressi.


La natura duplica del personaggio, che è sia uomo che orso, è già racchiusa nel suo nome. Beorn ha in se la radice germanica ber, che indica sia l’uomo che l’orso. E questo è frutto delle conoscenze linguistiche di Tolkien. Quindi, da grande esperto qual’era, ha saputo realizzare dei nomi che fossero rappresentavi dei propri personaggi, con legami impliciti|espliciti relativi al significato del personaggio stesso.

Il suo essere boschivo, isolato, solitario è un aspetto interessante. Beorn non ha interesse nel contatto con gli uomini. Certo, se questi si fanno avanti, non li rifiuta necessariamente (come accaduto con Gandalf, i nani e Bilbo). Predilige invece vivere nella natura, circondato da animali, lontano dal genere umano. La parabola dell’uomo-orso è esemplare. Quando si dice che un uomo non ha grande piacere a stare con gli uomini, essendo piuttosto solitario e schivo e non essendo molto socievole, nonchè facilmente irritabile, lo si definisce un orso. E, per l’appunto, Beorn è anche un orso, poco socievole, poco propenso a stare con gli uomini, nonchè grande solitario tra i boschi e anche molto facilmente irritabile. Egli è una rappresentazione pratica di questo concetto metaforico. Egli rappresenta questo mito popolare dell’uomo-orso, etichetta spessa usata nella società. Preferisce stare solo, nella natura e preferisce non essere disturbato.

L’uomo-orso vive in una casa tutta sua tra le Montagne Nebbiose e Bosco Atro, dove alleva animali e combatte contro orchi e lupi mannari. Come gia detto, Beorn aiuta a vincere la battaglia dei cinque eserciti e, dopo la suddetta, ospita Bilbo e Gandalf nella sua casa per tutto l’inverno. Anche qua, mi sarebbe piaciuto ritrovare questa parte nel film. Questo grande personaggio dell’universo della terra di mezzo muore poco prima dell’inizio del Signore degli Anelli, vivendo gli ultimi anni della sua vita come grande capo di uomini. Alla sua morte, gli succede suo figlio, Grimbeorn.

Beorn è la parola dell’uomo-orso che, a volte, vive in noi e che talvolta sopraggiunge come conseguenza della società in cui si vive. Penso che, nella realtà, non sarebbe male avere un Beorn a portata di mano. Pur schivo, irritabile e solitario ma fondamentalmente buono, nonché schierato in modo netto dalle forze del bene. Un personaggio mitico, tra i piu belli che Tolkien abbia realizzato, considerando il suo contributo nel capitolo VII, quando ospita la compagnia di Thorin, e la sua azione durante la guerra finale. Nel libro si legge poco, nel film si vede ancor meno ma, quando compare, le parti con lui sono splendide. Come già detto, il capitolo dove ospita i nani assieme a Gandalf e Bilbo è tra i miei preferiti, considerando anche lo stratagemma escogitato da Gandalf per presentare la sua compagnia a poco a poco, gradualmente, portando poi Beorn a tranquillizzarsi riguardo l’entrata improvvisa di questi nani. Non vi resta che recuperare il libro e leggervelo. E anche guardarvi la trilogia di Jackson. Possibilmente in blu-ray extended edition.

22 pensieri su “Lo Hobbit ed il personaggio di Beorn

  1. Non ho ancora visto il film sai?
    Dopo aver letto tutta la saga dal silmarillon fino al signore degli anelli, non vorrei rimanerci male non trovando personaggi importanti o scene adeguate per lo spettacolo e non per ritrasmettere quello che l’autore voleva dire.
    Cosa ne dici ?

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    1. Ciao Petello 🙂 Hai fatto un commento intelligente, sopratutto quando dici che non vorresti ritrovarti scene non adeguate per lo spettacolo. Diciamo che Lo Hobbit a me è piaciuto discretamente, tuttavia rispetto alla sorgente (il libro) perde altrettanto discretamente. Si potrebbe poi dire che il film sia stato stato compromesso a livello artistico, sopratutto in quanto a fedeltà, coerenza e rispetto nel trattamento dell’opera. Il mio consiglio è di vedertelo in ogni caso e di farti tutta la trilogia, poi vedi tu cosa te ne pare 🙂 Non ti aspettare di certo un livello come quello raggiunto con la trasposizione de “Il Signore degli Anelli”.

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          1. Eccomi qui… finalmente la trilogia l’ho recuperata e posso quindi iniziare la visione…
            Domenica pomeriggio il bimbo va a dormire ed io, mi spiano sul divano e inserisco il primo capitolo:
            ” un viaggio inaspettato “.
            Ho letto il libro molti anni fa quindi non ricordo bene cosa e’ successo ma dalle prime immagini qualcosa non mi torna…
            Ripeto, non ricordo bene il libro ma dimmi se sbaglio:
            Arriva Gandalf ( lascia perdere la mia traduzione scritta dei nomi perche non e’ il mio forte 😜) ; dicevo, arriva Gandalf e parla con un Hobbit.
            C’e’ un po di titubanza ma alla fine si crea una “compagnia” ….
            Si parte.
            Un gruppo di persone parte per un viaggio, incontrano dei mostri e finiscono a Gran Burrone.
            Gli Elfi non sono convinti della compagnia ma il gruppo parte lo stesso.
            Incontriamo altri mostri e finiamo in una caverna con altri mostri dove incontriamo il Gollum…
            Un momento ! C’e’ qualcosa che non mi torna…
            Questo film l’ho gia visto !
            Sbaglio oppure “la compagnia dell’anello” ha gli stessi personaggi e la stessa trama ?


            Mio figlio si e’ gia svegliato quidi devo rinviare la visione a settimana prossima.
            Nel frattempo dimmi se ho sbagliato su quello che ho detto sulla prima parte del film ?
            Bye bye e a presto

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            1. Ciao Petello! Felice di risponderti. In realtà no, La Compagnia dell’Anello non ha gli stessi personaggi (apparte alcuni) e la stessa trama 🙂 I due libri sono completamente differenti e lo sono di seguito anche i film. Gli unici personaggi presenti in entrambe le opere sono Bilbo Baggins, Gandalf, Elrond e Gollum (ne film ne troverai altri per una scelta arbitraria dei vertici). Quest’ultimo, nel libro “Lo Hobbit”, è presente solo in un capitolo, e nel film è infatti presente soltanto in una scena, che è la medesima del libro. Le analogie che ci hai visto (che possono sembrare letterali, ma non lo sono) sono vere: Gandalf arriva presso al Contea, l’hobbit parte, si forma una compagnia, passano da Gran Burrone ma in realtà il tutto è completamente differente e le analogie “pratiche” si fermano qui 🙂 Quello che vivono durante il viaggio è altrettanto differente. Non vedo l’ora di sapere i tuoi primi feedback sul film. Visto che hai letto il libro tanti anni fa, ti consiglio di rileggertelo, così quando vedrai il film vedrai anche e con precisione tutte le differenze… 🙂

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              1. Allora, il primo dvd che avevo iniziato a vedere a tre quarti ha iniziato a saltare. Settimana scorsa ne ho recuperato un’altro ma il bambino ha preso la varicella ed e’ rimasto a casa dall’asilo.
                Conto di riuscire (spero) settimana prossima quando dalle 9 fino alle 12 sono libero.
                A presto ( spero) 😯

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  2. In cre di bile !!!
    3 dvd originali che mi hanno prestato e tutti e 3 saltano nello stesso punto, da li in poi la voce rimane indietro rispetto alle immagini.
    Sono arrivato a gran burrone…
    Domani se riesco vado a comprarlo e tra… ti faro sapere.
    Pero’… 😆 visto che qualcosa ho rivisto ti do un’anticipazione:
    Un viaggio inaspetato.
    A parte i commenti dell’altra volta che in ogni caso ho riscontrato abbiano in effetti le stesse caratteristiche con personaggi diversi, la pellicola sembra interessante.
    Che non mi e’ piaciuto e’ stato il fatto che, anche se la storia e’ di fantasia si debbano inserire delle cose “fantasiose”; mi spiego, non c’era bisogno di fare dei giochi spettacolari/acrobatici con i piatti di Bilbo, rendere allegra la compagnia lo facevano gia’ alcuni personaggi.
    Rendere “ridicolo” lo stregone Bruno non serviva, la sua opera, figura e’ molto importante, e il suo personaggio lo rendeva simpatico e “strano” senza fargli fare la figura del tossico fumato.
    Bellissima invece la fugura degli elfi, impassibili e preoccupati per il bene di tutti e non del singolo uomo/tribu.
    Visto che esiste un libro prima dell’arrivo de lo hobbit, mi e piaciuta la parte iniziale che incuriosisce il pubblico sulle origini di thorin ( scusa ma non ricordo come si scrive ) sarebbe bello vedere il film anche di quello e del Silmarillon.
    Tornando al viaggio inaspettato…
    Dovrai aspettare ancora perche mi manca ancora meta film 😜.
    A presto

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    1. Pazzesco 😀 Forse sono dvd che derivano tutti dallo stesso lotto di produzione e hanno un difetto di fabbrica, qualche imprecisione rimasta durante l’authoring che non è stata sanata.
      Riguardo le scene di Thorin ambientate prima degli eventi della trilogia, che fungono da back-up story tra lui e il cattivo, rispetto al libro ci sono alcune modifiche arbitrarie; ad esempio, nel film viene fatto vedere che Azog sopravvive durante la guerra di Moria, in realtà nel libro è proprio durante quella battaglia che muore… quindi se nel film Azog è ancora vivo, nel libro è già morto prima che gli eventi stessi del romanzo accadano.
      Riguardo il fatto che esiste un libro prima de Lo Hobbit, a cosa ti riferisci di preciso? Parli di un libro uscito prima del romanzo ‘Lo Hobbit’?
      A presto 🙂

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      1. Io come sequenza della saga considero :
        – il simarillion ( la creazione di tutto)
        – i figli di hurin
        – lo hobbit
        – la compagnia dell’anello
        – le avventure di tom bombadil (personaggio potentissimo che non compare in nessun episodio. P.s. non racconta nulla della saga, e’ qualcosa a parte)
        – le due torri
        – il ritorno del re
        Non mi sembra li abbia scritti in ordine ma seguendo la lettura si susseguono uno dopo l’altro.

        Ho trovato tutta la storia come una versione “diversa” della creazione del “tutto”.
        I cristiani hanno Dio, il diavolo gli angeli e i demoni,
        Nel simarillion ho visto la stessa cosa.
        Dopo il primo libro arrivano gli uomini buoni e cattivi e tutto si sussegue con un filo conduttore tra il bene e il male.

        Alla prossima.

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        1. Capito. Si, come ordine di lettura cronologico, è così.
          Ho un dubbio sull’esatta collocazione delle avventure di Tom Bombadill, ma vabbè.
          Tolkien era super credente, cattolicissimo di rito romano, quindi tutte le analogie sono naturali. Il Silmarillion non è che la genesi biblica cattolica, perlomeno riguardo la creazione del “tutto” dentro il meta-universo Tolkien, mentre il Signore degli Anelli è per sua stessa ammissione un romanzo cattolico 🙂
          A presto!

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              1. Con queste feste non sono nemmeno riuscito a passare in negozio a comperare il primo capitolo, mi prenderai per…
                Mi spiace tanto ma dovrai aspettare ancora. Scusa davvero tanto

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