Al quinto giorno, Dio diede alito alla creazione e si sbizzarrì creando specie di tutti i tipi in tutta la terra. Tirò fuori dal nulla la materia e con essa ci creò l’universo, i mondi, gli animali e l’uomo. Giunse il momento del Kakapo: disse Kakapo, alitò e Kakapo fu.
Il Kakapo è il frutto della maestria divina. Ancora una volta. Dio gli creò un becco, delle fessure al di sopra di esso come fossero baffetti d’uccello, degli occhi in piccole cavità simmetricamente perfette, una struttura facciale tenera e un pelo tinto di verde foresta.
Dio è un colorista per la scelta del colore. E’ un chirurgo geometrico per le proporzioni animali perfette. E’ un creativo per la fantasia che ha nella pittura dei volti. Dio ha creato il Kakapo, che ora è a rischio estinzione e ne rimangono si e no 150 esemplari. Che dire: pur non potendo, forse, arrestare l’estinzione, resta la bellezza di un uccello di terra, incapace di volare, particolarmente bello. Godiamone la presenza, finché saremo in tempo.