“Dives in Misericordia” (1980) Lettera enciclica sulla misericordia divina

La Misericordia di Dio si è rivelata attraverso i popoli da Lui scelti; dapprima attraverso i profeti, narrati nell’Antico Testamento, infine attraverso il Figlio Unigenito Cristo, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre, e autore medesimo del “Nuovo Dono” (Nuovo Testamento). Compiuta la Rivelazione, ai seguaci del Dio rivelato non resta che parlare della Misericordia ai popoli della terra, affinchè il peccatore capisca dapprima di essere amato immensamente, poi di poter venire perdonato qualora mostri sincero pentimento. Vi è un Padre che ama, che perdona il penitente, che dimentica il peccato commesso e che ammette in Paradiso chiunque muoia in grazia di Dio. Questo va annunciato ai popoli della terra. Ed è dovere di chiunque lo conosca, farlo sapere a chiunque ancora non lo conosca.

Marco 16, 15
15
E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura.

Qualsiasi mezzo è consono per la diffusione del Vangelo e per l’annuncio della Misericordia Divina. Gibson realizzò il suo tributo alla Misericordia di Dio con quel capolavoro da 90 che fu “La Passione di Cristo” (2004); i santi diedero se stessi al prossimo per e con Dio; i martiri del Vietnam morirono in odium fidei per annunciare il Vangelo ai popoli “angolati”, i dispersi della terra; i martiri han versato ognuno il proprio sangue per Cristo, affinchè Egli potesse venire conosciuto ai pagani; Paolo di Tarsio perse la testa, santa Maria Goretti la vita. Ognuno, secondo le proprie attitudini, i propri talenti e le proprie inclinazioni, secondo il proprio ordine, le proprie capacità naturali ed il proprio apostolato, può dare il proprio contributo all’emanazione del Vangelo Sacro. Chi in un campo, chi in un altro; chi con un talento, chi con un altro.

Matteo 25, 15,16
15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.16 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 

Santo papa Giovanni Paolo II si operò affinchè il mondo intero potesse conoscere il Padre Rivelato, che è infinitamente buono (Misericordia) ma anche infinitamente giusto (Giustizia). Entrambi gli attributi divini coesistono in Dio in un principio di coesistenza divina. Investì il suo apostolato, la sua potestà papale, il suo potere di discendenza petrina affinchè i popoli si pentissero del peccato e tornassero a Dio, conoscendo il Padre di Misericordia che attende chiunque voglia conoscerlo. Quel Dio di Misericordia che non vuole la condanna del mondo, e su di esso il castigo divino, ma il pentimento e la conversione (Salmi 102). Tra le innumerevoli opere del santo papa polacco, vi è anche “Dives in misericordia”, Lettera enciclica del 1980 sulla misericordia divina.

Lasciamoci parlare della Misericordia da colui che funge da pastore supremo del gregge e che ancor prima di colui che vi scrive conobbe quel Dio misericordioso e giusto. Chi ha conosciuto, parli; chi ha udito, riporti. Chi ha orecchi per intendere, intenda (Marco 4,9). La lettera enciclica, emanata il 30 novembre 1980, consta di 81 pagine e ci parla della Misericordia attraverso otto capitoli. Santo papa Giovanni Paolo II amava parlare della Misericordia di Dio e attraverso le sue parole è possibile scorgere quell’amore di cui lui si fece apostolo.

Vediamo alcuni estratti.

LETTERA ENCICLICA
DIVES IN MISERICORDIA
DEL SOMMO PONTEFICE
GIOVANNI PAOLO II
SULLA MISERICORDIA DIVINA

I. Chi vede me, vede il Padre (cfr Gv 14,9)
1. Rivelazione della misericordia
«Dio ricco di misericordia» (Ef 2,4) è colui che Gesù Cristo ci ha rivelato come Padre: proprio il suo Figlio, in se stesso, ce l’ha manifestato e fatto conoscere. (Gv 1,18) (Eb 1,1) Memorabile al riguardo è il momento in cui Filippo, uno dei dodici apostoli, rivolgendosi a Cristo, disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta»; e Gesù così gli rispose: «Da tanto tempo sono con voi, e tu non mi hai conosciuto…? Chi ha visto me, ha visto il Padre». (Gv 14,8) Queste parole furono pronunciate durante il discorso di addio, al termine della cena pasquale, a cui seguirono gli eventi di quei santi giorni durante i quali doveva una volta per sempre trovar conferma il fatto che «Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo». (Ef 2,4)

[…]

Rivelata in Cristo, la verità intorno a Dio «Padre delle misericordie» (2 Cor 1, 3) ci consente di «vederlo» particolarmente vicino all’uomo, soprattutto quando questi soffre, quando viene minacciato nel nucleo stesso della sua esistenza e della sua dignità. Ed è per questo che, nell’odierna situazione della Chiesa e del mondo, molti uomini e molti ambienti guidati da un vivo senso di fede si rivolgono, direi, quasi spontaneamente alla misericordia di Dio. Essi sono spinti certamente a farlo da Cristo stesso, il quale mediante il suo Spirito opera nell’intimo dei cuori umani. Rivelato da lui, infatti, il mistero di Dio «Padre delle misericordie» diventa, nel contesto delle odierne minacce contro l’uomo, quasi un singolare appello che s’indirizza alla Chiesa.

[…]

V. Il Mistero Pasquale
8. Amore più potente della morte, più potente del peccato
La croce di Cristo sul Calvario è anche testimonianza della forza del male verso lo stesso Figlio di Dio, verso colui che, unico fra tutti i figli degli uomini, era per sua natura assolutamente innocente e libero dal peccato, e la cui venuta nel mondo fu esente dalla disobbedienza di Adamo e dall’eredità del peccato originale. Ed ecco, proprio in lui, in Cristo, viene fatta giustizia del peccato a prezzo del suo sacrificio, della sua obbedienza «fino alla morte». Colui che era senza peccato, «Dio lo trattò da peccato in nostro favore». Viene anche fatta giustizia della morte che, dagli inizi della storia dell’uomo, si era alleata col peccato. Questo far giustizia della morte avviene a prezzo della morte di colui che era senza peccato e che unico poteva – mediante la propria morte – infliggere morte alla morte. In tal modo la croce di Cristo, sulla quale il Figlio consostanziale al Padre rende piena giustizia a Dio, è anche una rivelazione radicale della misericordia, ossia dell’amore che va contro a ciò che costituisce la radice stessa del male nella storia dell’uomo: contro al peccato e alla morte.

[…]

9. La Madre della misericordia
In queste parole pasquali della Chiesa risuonano, nella pienezza del loro contenuto profetico, quelle già pronunciate da Maria durante la visita fatta a Elisabetta, moglie di Zaccaria: «Di generazione in generazione la sua misericordia». Esse, già dal momento dell’incarnazione, aprono una nuova prospettiva della storia della salvezza. Dopo la risurrezione di Cristo questa prospettiva è nuova sul piano storico e, al tempo stesso, lo è sul piano escatologico. Da allora si susseguono sempre nuove generazioni di uomini nell’immensa famiglia umana, in dimensioni sempre crescenti; si susseguono anche nuove generazioni del Popolo di Dio, segnate dallo stigma della croce e della risurrezione, e «sigillate» con il segno del mistero pasquale di Cristo, rivelazione assoluta di quella misericordia che Maria proclamò sulla soglia di casa della sua parente: «M generazione in generazione la sua misericordia».

Il consiglio conclusivo è di darvi una lettura, qualora lo vogliate. È possibile leggerla qui, online, oppure acquistarla in formato cartaceo, presso qualsiasi libreria.

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