Cinque consigli per mantenere costante il Rosario nella vita quotidiana

Innumerevoli volte, la Madonna, attraverso le mariofonie (altresì: apparizioni mariane), non ultima le apparizioni di Medugorje, ci ripete e ci ricorda che dobbiamo pregare. La Madre di Dio in sé non è ossessionata: è solamente preoccupata per la condizione nella quale versa l’umanità intera. Essa ci ricorda il ponte di congiunzione che tiene la nostra mano legata alla sua: il Rosario.

«Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace nel mondo e la fine della guerra.» (Fatima, 13 maggio 1917)

«Pregate il Rosario ogni giorno. Pregate insieme». (Medugorje, 13 agosto 1981)

«Cari figli, oggi vi invito ad entrare in lotta contro satana per mezzo della preghiera, particolarmente in questo periodo (Novena dell’Assunta). Adesso satana vuole agire di più, dato che voi siete a conoscenza della sua attività. Cari figli, rivestitevi dell’armatura contro satana e vincetelo con il Rosario in mano. Grazie per aver risposto alla mia chiamata!» (Medugorje, 8 agosto 1985)

Ella ci ricorda di pregare non una volta a settimana, ma tutti i giorni. Eppure, in virtù del nostro essere, umano e indebolito dal peccato, ed in quanto tale fragile e limitato, mantenere la preghiera costante sembra essere un obiettivo difficile da raggiungere e sembrerebbe altrettanto difficile da mantenere e preservare ogni giorno della propria vita. Questo può essere per una pletora di motivi, tra cui:

a. Il nostro cervello è una banca dati che talvolta attiva, anche senza il nostro implicito consenso, una serie di informazioni sia esse visuali che sonore, distraendoci continuamente e allontanandoci dalla preghiera, portandoci a pensare e a conversare con questo e quest’altra cosa piuttosto che lasciarci concentrare mentalmente nella preghiera, che necessita di attenzione. Questo processo può avvenire sia consapevolmente che inconsapevolmente e nella maggioranza dei casi siamo noi i diretti responsabili anche se, a volte, non sempre dipende da noi l’arrivo di questo o quest’altro pensiero con cui iniziamo, senza rendercene conto, a dialogare, allontanandoci tramite un processo subdolo e silenzioso dalla preghiera. La psiche è di per sé un emisfero di attrazione, che attrae e fagocita ogni tipologia di informazione: maggiore è la quantità di dati con i quali interagiamo, maggiore è la possibilità di cadere in distrazione.

b. Siamo continuamente distratti da eventi esterni – fenomeni esteriori al nostro io senziente – che catalizzano la nostra attenzione; talvolta, senza rendercene conto, ci lasciamo dapprima affascinare, poi attrarre, lasciandoci trasportare verso un «altrove», con il nostro essere.

c. La malinconia che è in ognuno di noi può portarci ad uno stato di depressione che ci “stanca” della preghiera, ci toglie la forza di recitare la nostra preghiera quotidiana e ci annoia; l’assenza di reazione da parte nostra può di fatto pavimentare la via per annullare qualsiasi interesse vivo, indebolendo la volontà di azione.

d. I vari impegni che si hanno lungo la giornata e che ci possono portare ad essere talmente impegnati da “risucchiarci” in una continua attività fisica, sensibile e concreta, che ci porta, consequenzialmente, a dimenticarci della preghiera. Talvolta ci si giustifica dicendo che è proprio a causa del lavoro che non si riesce a pregare. Eppure, al termine della giornata, avremo guardato la televisione, navigato su internet, aperto whatsapp ed usato il telefono e perfino fatto una partita ai videogiochi. Non è l’assenza del tempo: è il modo in cui si decide di usufruirlo. Non è il fatto che la giornata sia piena di contenuti: è la volontà di integrare un contenuto particolare.

e. La personale sfiducia e carenza di fede che abbiamo che ci può portare sia a pensare che pregare sia inutile sia a non pregare perchè tanto non cambierà niente e Dio non ascolta. Questo pensiero è tra i più incombenti nella psiche di un uomo ed è la principale soluzione intellettiva che Satana usa per allontanarci dalla preghiera.

Vari e ancor di più possono essere i motivi; questi sono tra i principali che ritengo essere la causa principale della non preghiera. La totalità dei fedeli sperimenta forme di ostacolo all’orazione tra le più disparate, ognuno in un modo specifico e distinto dall’altro; le tentazioni sono analoghe per ognuno di noi, solamente interiorizzate diversamente a seconda della persona. Le medesime che sono tentate di non pregare sono poi quelle persone che provano, con tutte le loro forze, a mantenere costante la preghiera nella loro vita quotidiana, nei limiti del possibile.

Talvolta le difficoltà portano le persone a smettere, per poi riprendere dopo un certo periodo di assenza, finendo poi per mantenere costante la preghiera pur con i vari dislivelli che possono accadere di periodo in periodo. Talvolta passiamo un periodo particolarmente proficuo, per poi passare ad uno più simile ad un deserto arido, per poi riprenderci nuovamente, recuperando ulteriormente il nostro livello di preghiera nel quotidiano. Si possono vivere dislivelli a intervallo regolare, caratterizzati da cadute e rialzi continui.

Chiunque tenti di pregare ogni giorno, cercando di preservare in costanza e continuità la propria preghiera, non è dunque assente da tentativi di distrazione e abbandono della preghiera. Il maligno opera contro chiunque cerchi di avvicinarsi a Dio, e perfino di rimanervi: esso non si stanca, essendo uno spirito etereo eternamente ossessionato e perverso. Ad una tentazione continua si risponde con una continuità di preghiera altrettanto continua. Così come il maligno non si stanca di tentare il fedele all’abbandono, il fedele non deve stancarsi di continuare a pregare, evitando qualsiasi tentativo di dismissione dell’orazione.

Anche tu, conscio dell’importanza, vorresti pregare il Rosario ogni giorno come vorrebbe la Madonna (e come consiglia da sempre nelle varie apparizioni secolari in cui è apparsa e in cui continua ad apparire), ma non riesci? Ottenuti mediante l’esperienza, vi presento cinque consigli per mantenere costante il Rosario nella vita quotidiana.

1 Tessalonicesi 5, 16 State sempre lieti, 17 pregate incessantemente, 18 in ogni cosa rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.

Cinque consigli per mantenere costante
il Rosario nella vita quotidiana

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I. “Non riesco a fare il rosario perchè è troppo lungo. Mi annoio” • Consiglio: dividilo. Pur non volendolo, può succedere di sentirsi annoiati nella recita del Rosario, distratti con la mente già alla seconda Ave Maria ed in viaggio chissà dove, perdendo completamente il filo. Se non si riesce a recitare un intera corona del Rosario in un unico «turno», perchè ora ci si distrae, ora si è disattenti, ora ci si fa prendere dall’accidia e non si sente davvero la gioia nel farlo, allora la soluzione che consiglio è di dividere il Rosario. La suddivisione strategica del Rosario aiuta chiunque non riesca ad eseguirlo, vivendolo, in un unico atto consecutivo. Piuttosto che 50 Ave Maria di fila, col risultato di 2 Ave Maria dette col cuore e 48 dette con la mente non si sa dove, si può ripartire Rosario in parti, dividendolo lungo la giornata.

La prima decina al mattino, la seconda a metà mattinata, la terza a ridosso dell’orario di pranzo, la quarta in orario pomeridiano e la quinta in orario serale. Così si avrà la conclusione effettiva del Rosario nell’arco della giornata. Ed è possibile che ognuna di queste decine sarà stata oggetto di tentazioni, cedimenti e tribolazioni. Gradualmente si potranno aumentare la concatenazione delle decine, da una a due, da due a tre, fino a quando si riuscirà ad eseguire il proprio Rosario, vivendolo, in un unico atto.

II. “Non ho mai pregato in vita mia e ora devo passare dal non aver mai pregato prima al rosario tutti i giorni e non ci riesco” • Consiglio: procedi per gradi. Non è vero che pur non avendo mai pregato fino a ieri, oggi non si può iniziare a farlo. Ciò che ieri non era, oggi può essere: così anche nel passaggio tra un attimo e l’altro, è possibile integrare una particolare azione mai svolta prima. L’attimo in cui si smette di gattonare e si inizia a camminare arriva per chiunque. Nonostante il Rosario sia la più importante di ogni preghiera canonica, ci si può avviare all’orazione anche con altri tipi di preghiera, che possono poi essere accostati al Rosario, così da iniziare, intanto, a pregare ogni giorno. Tra le varie vi sono le preghiere ai santi.

Ce ne sono moltissime, sono brevi, occupano pochi secondi e possono essere dette con molta facilità, considerando anche la loro semplicità essenziale. Dunque, se proprio il passaggio dall’assenza di preghiera ad una recita di preghiera propria è titanico, si proceda per gradi. È possibile evolversi da una tipologia di preghiera semplice e breve che funga da preludio al Rosario alla preghiera mariana per eccellenza. Il cammino di inizializzazione alla preghiera può essere immediato: il processo di standardizzazione è invece graduale.

III. “Non riesco proprio a fissarmi la preghiera quotidiana in testa ogni giorno. Le ho provate tutte!” • Consiglio: vai a Messa ogni giorno. Se si vivono difficoltà nel pregare ogni giorno, c’è un altra cosa che si può fare e che può essere vissuta quotidianamente: non richiede solamente un atto mentale, ma un atto che coinvolga sia la dimensione psichica che fisica, ed è la partecipazione alla Santa Messa, apice di ogni preghiera sulla terra. La Santa Messa è di per sé fondamentale per ogni cristiano, indipendentemente dalla condizione personale di preghiera.

Sia che si riesca a pregare, sia che non si riesca a pregare, la partecipazione alla Messa di per sé non ha eguali, non è sostituita dalla preghiera personale, elargisce ogni genere di grazie necessarie alla salvezza, rafforza e alimenta il rapporto personale con Cristo, predispone alla partecipazione eterna con Dio nel Regno dei Cieli, anticipa il rapporto di comunione eterno, essendo la Messa un rapporto di comunione quotidiano.

IV. “Sono solo e pregare da solo non mi riesce, mi viene proprio difficile.” • Consiglio: unisciti ad un gruppo di preghiera. Un ultimo consiglio che si oppone ad una lagna comune nella comunità cattolica. Comunemente, un gran numero di cattolici lamentano che non riescono a sedersi in camera, prendere in mano il Rosario e pregare; lamentano di essere soli a farlo, si sentono abbandonati a se stessi e avvolti dalla solitudine. In questo subentrano delle difficoltà particolari, che nella maggioranza dei casi si traducono con una parola, ovvero un problema comune a molti: noia. L’incapacità di degustare ciò che in natura non produce un effetto sensibile immediato.

Questo accade primariamente perchè non ci si basta da soli e si ha sempre bisogno di qualcuno con cui farsi accompagnare o cooperare nel quotidiano. Se non si comprende l’importanza della preghiera solitaria e di ritrovarsi soli, nella propria camera, unicamente in presenza di Dio, si rischia di trascurare il proprio alimento personale, che è la preghiera. Così come, in virtù della necessità di mangiare, si mangia soli, anche per la preghiera è bene che il fedele sappia pregare solo.

Comunque sia, se il fattore solitudine è sufficientemente imponente e la volontà non reagisce positivamente, allora si può cercare di introdursi in un gruppo di preghiera. Trovarne uno, di parrocchia o di altro tipo, unirsi a loro e partecipare alla preghiera comunitaria è il processo solito per divenire parte di un gruppo di oratori. Si possono provare moltissime alternative: vi sono variabili di ogni tipo. Gruppi, cenacoli, movimenti, associazioni e quant’altro. Bisogna infine ricordare che la preghiera personale, solitaria, va preservata e mantenuta in ogni caso, indipendentemente dalla partecipazione o meno a gruppi comunitari.

V. “Proprio non riesco a pregare, mi distraggo, mi annoio, non riesco in niente, sono un disastro” • Consiglio la madre di tutti i consigli: offri tutte queste mancanze a Dio, chiedendogli la grazia. Se non si riesce a pregare, se quando si prega ci si distrae, se ad ogni preghiera subentrano ostacoli di ogni ordine e grado, c’è una persona che può aiutare e che sta aspettando che si chieda aiuto a lui: Dio. Lui può curare ogni mancanza, ognuna di quelle citate e molte di più (tutte quelle che esistono). Se non si riesce a mantenere costante il Rosario quotidiano, bisogna offrire questa mancanza a Dio affinchè il Padre mandi lo Spirito per rafforzare la volontà dando le grazie necessarie affinchè il fedele, sorretto e rafforzato, compia il proprio dovere. La volontà deve metterla il fedele: Dio può rafforzarla. Dio non si sostituisce alla volontà dell’uomo, ma può agire affinchè venga aiutata e sorretta.

Lo stesso vale per qualunque altro bisogno, in particolar modo spirituale e di fede. Difficoltà ad andare a Messa? Difficoltà a pregare il Rosario con attenzione e senza ingenti problemi di distrazione? Bisogna parlarne a Dio, pregare e chiedere la grazia in preghiera affinchè si ottenga un rafforzo interiore. Ognuna di queste grazie che si chiedono per necessità, come poc’anzi esposto, necessita di volontà, la nostra, e di impegno, il nostro; la mera richiesta di grazia non è il lascia passare automatico per la ricezione della grazia stessa. Bisogna chiedere, avere fiducia ed infine esercitare il proprio impegno.


Vi sono ulteriori consigli, di entità breve, che è possibile elargire:

  • È consigliato pregare e portare a termine la preghiera in qualunque condizione.
  • Prima di pregare, è consigliato chiedere la grazia di riuscire a pregare.
  • Prima di fare il Rosario è consigliato recitare l’Atto di Dolore.
  • Prima del Rosario è consigliato recitare l’Angelo di Dio e invocare il proprio Angelo Custode affinché ci aiuti e ci sorregga durante la preghiera.

Siamo giunti a conclusione. La preghiera è fonte di alimentazione e così come un telefono necessita di corrente per ricaricarsi, l’anima necessita di preghiera per alimentare se stessa ed avere il rafforzo interiore per procedere lungo il cammino di vita. Così come non c’è piantina senz’acqua, non c’è vita spirituale senza preghiera.

Colossi 4, 2 Perseverate nella preghiera e vegliate in essa, rendendo grazie.

9 pensieri su “Cinque consigli per mantenere costante il Rosario nella vita quotidiana

      1. Sarebbe molto bello e utile ( parlo per me ma credo per tutti) leggere un tuo articolo sul grande potere che ha la preghiera di guarire il nostro spirito….Il potere di guarirci da tante cose. ..Soprattutto la preghiera di lode a Dio! Magari se un giorno ti va sarebbe carino approfondire questa tematica….Per me sarebbe di aiuto😊

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